9 dicembre 1957 - 25 marzo 1958
Rome New York Art Foundation
Bibliografia:
New trends in British art/Nuove tendenze dell'arte inglese, catalogo della mostra, Rome New York Art Foundation, Roma, dicembre 1957.
L. Martinis, Rome-New York Art Foundation, in "i suoni, le onde...Rivista della Fondazione Isabella Scelsi", n. 4, Roma, 1993, p. 8.
P. Bonani, La Rome-New York Art Foundation e una nuova fase di relazioni internationali, in New York New York. Arte italiana. La riscoperta dell’America, catalogo della mostra, a cura di F. Tedeschi, con F. Pola e F. Boragina (Milano, Museo del Novecento e Gallerie d’Italia-Piazza Scala, 13 aprile-17 settembre 2017), Electa, Milano 2017, pp. 156-162.
P. Benson Miller, Adventurers: The Rome-New York Art Foundation, in Id., American Artists in Postwar Rome. Art and Cultural Exchange, Bloomsbury Visual Art, London-New York-Oxford-New Delhi-Sydnay 2025, pp. 67-88.
Seconda mostra ospitata alla Rome New York Art Foundation. Le date di apertura e chiusura compaiono in un dattiloscritto, intitolato "Attività delle mostre", conservato presso l'Archivio di Milton Gendel, ora confluito negli archivi dell'Accademia Americana a Roma.
La mostra è presentata in catalogo da Sir Herbert Read e Lawrence Alloway, con testi in inglese e in italiano.
Nel suo testo in catalogo Herbert Read iscrive l'iniziativa nel quadro di una collaborazione tra l'Institute of Contemporary Arts di Londra e la Rome New York Art Foundation. Il compito della selezione degli artisti è affidato ad Alloway, Direttore Delegato dell'ICA, che nel suo testo scrive: "Scopo di questa mostra è di esemplificare i fatti nuovi dell'arte inglese degli ultimi anni: i quali, a mio avviso, consistono da un lato in una nuova definizione dell'immagine umana, e dall'altro in un contributo non trascurabile all'astrattismo pittorico". La prima tendenza è caratterizzata da "l'evidenza dei mezzi impiegati (pittora a olio, bronzo, collage) [...] tutte cose che rivelano candidamente un processo creativo non separabile dall'esecuzione tecnica [...]. Risultato di questo modo di lavorare è un'immagine molteplicemente evocativa". Dal lato opposto, "gli astrattisti inglesi di questa mostra svolgono un'indagine pittorica che prescinde dall'immagine umana. [...] essi pongono l'accento sul fare immediato e sui materiali, accogliendo con gioia il dramma della materia".
In mostra erano esposte sessantuno opere dei seguenti autori: Frank Auerbach, Frank Avray-Wilson, Gillian Ayres, Sandra Blow, Francis Bacon, Anthony Caro, Austin Cooper, Magda Cordell, Alan Davie, Robyn Denny, Terry Frost, William Green, Roger Hilton, Gwther Irwin, Peter Kinley, Peter Lanyon, John McHale, Eduardo Paolozzi, Ralph Rumney, William Scott, Richard Smith, William Turnbull, Bryan Wynter.
Nel dattioloscritto "Attività delle mostre" sono riportate come attività collaterali durante il periodo della mostra, le conferenze di Alloway (12 dicembre 1957) e Michel Tapié (12 gennaio 1958).
(pb)