MOSTRE A ROMA 1940-1999

Progetto di ricerca promosso da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo realizzato con la collaborazione di

Fondazione La Quadriennale di Roma

Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo di Sapienza Università di Roma

 

A cura di Daniela Lancioni


Il database Mostre a Roma 1940-1999, gratuitamente consultabile dal sito di Palazzo Esposizioni Roma, raccoglie i dati e i documenti di una ricerca in progress.

Il nucleo iniziale della ricerca risale al regesto pubblicato nel catalogo della mostra Roma in mostra 1970-1979 materiali per la documentazione di mostre azioni performance dibattiti, a cura di Daniela Lancioni e Cinzia Salvi (CRDAV-Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive. Palazzo Esposizioni Roma, 1995), reso consultabile online in occasione della mostra Anni 70. Arte a Roma (Palazzo Esposizioni Roma, 2013-2014).

Successivamente, in occasione della prima edizione di Mostre in mostra (Palazzo Esposizioni Roma, 2019) l’arco cronologico del database è stato esteso sino a comprendere gli anni Ottanta e poi ampliato agli anni Sessanta e Novanta.

Nel settembre del 2024, a seguito dell’accordo di collaborazione con il Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo di Sapienza Università di Roma e al fine di rendere fruibili le ricerche condotte all’interno del Progetto di Ateneo Gallerie a Roma 1945-1960 la cui responsabile scientifica è la Professoressa Ilaria Schiaffini, l’arco cronologico è stato ulteriormente ampliato.

 

 

WORK IN PROGRESS

Il database contiene una raccolta parziale di dati ed è progressivamente aggiornato: ampliato cronologicamente, nel novero degli spazi espositivi presi in esame, ma anche con approfondimenti sulle mostre già schedate.
 


COLLABORAZIONI E PROVENIENZA DEI DOCUMENTI

Mostre a Roma 1940-1999 non è l’espressione di un patrimonio conservato presso l’Azienda Speciale Palaexpo, ma il frutto di un lavoro che si avvale della collaborazione di soggetti diversi.

Molta della documentazione già raccolta proviene, infatti, dagli archivi degli artisti e delle artiste, degli spazi espositivi, dei critici o dei fotografi, che hanno generosamente condiviso i loro documenti e le loro testimonianze.

I documenti sono pubblicati nel database con l’indicazione della loro provenienza. Dove non altrimenti specificato, si intendono provenienti dall’archivio della curatrice del progetto.

La collaborazione con La Fondazione Quadriennale sta permettendo di far confluire nel database i materiali relativi alle mostre romane conservati e consultabili presso l’ArBiQ (Archivio Biblioteca Quadriennale). Per quanto riguarda l’ampia documentazione delle rassegne promosse dalla stessa Quadriennale, gli utenti del database sono indirizzati al sito istituzionale della Fondazione.

La recente collaborazione avviata con il Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo di Sapienza Università di Roma sta portando all’implementazione di nuovi dati, frutto di una estesa ricerca condotta attraverso lo spoglio di alcuni quotidiani e periodici. Per poter incrementare il database con i risultati di questa ricerca sono stati adottati criteri di inserimento studiati ad hoc, riportati qui nel paragrafo Struttura del database.

 

 
PROGETTO DI RICERCA

Con il termine “mostra” si intendono tutti gli avvenimenti espositivi riconducibili alla sfera dell’arte visiva – esposizioni propriamente dette, azioni, performance, installazioni – che si sono svolti negli spazi deputati all’arte – i musei, le gallerie d’arte, le associazioni culturali, i cosiddetti spazi autogestiti o alternativi – e in tutti gli altri luoghi di volta in volta individuati dalla fantasia di chi li ha ideati – contesti urbani, ex fabbriche, appartamenti, laboratori, circoli, chiese...

In Mostre a Roma 1940-1999 si trovano anche quegli avvenimenti, come gli incontri, i dibattiti o le conferenze, che, per ragioni diverse, sono da porre in relazione alle mostre (perché ne condividono lo spazio o per affinità di argomenti). 

La scelta di assumere come punto di osservazione privilegiato il momento espositivo deriva dalla consapevolezza, maturata da diversi decenni, dell’importanza che esso riveste nel processo di comprensione dell’opera d’arte e del suo contesto. L’interesse per le mostre deriva anche dall’ipotesi che esse siano un’espressione democratica. Storicamente subentrate al declino del mecenatismo ed estranee alla convocazione demagogica delle masse, le mostre – dalle origini che Francis Haskell riconduce nella Roma nel XVII secolo alla consuetudine di esporre nei chiostri delle chiese opere appartenenti ai privati fino alle più recenti metamorfosi che ne esaltano la funzione di riti collettivi e partecipati – prevedono il coinvolgimento di una moltitudine di soggetti diversi per estrazione e provenienza sociale.

L’intenzione di circoscrivere la ricerca alla città di Roma deriva dalla convinzione che solo la prossimità fisica a un territorio sia in grado di garantire una raccolta di dati capillare da offrire agli studiosi con la speranza – per riprendere l’auspicio di Borges e Bioy Casares – che questi possano trarre dal nostro lavoro meramente descrittivo o informativo, proficue conclusioni o mirabili astrazioni (Cronache di Bustos Domecq).

 

STRUTTURA DEL DATABASE

A ciascun avvenimento espositivo corrisponde una scheda articolata in una serie di campi che consentono di effettuare ricerche seguendo diversi criteri e di ordinarne i risultati cronologicamente, permettendo così, non solo di scorrere la successione delle mostre in un certo arco temporale, ma anche di ricostruire l’itinerario espositivo di un autore o di un’autrice o di uno spazio espositivo, o di conoscere, ad esempio, le circostanze in cui un critico o un fotografo hanno lavorato.

Una prima parte dei dati inseriti nelle schede sono oggettivi e sono raggruppati nei seguenti campi: 

titolo della mostra (il titolo è sempre dedotto dal biglietto di invito; nel caso in cui l’unica fonte dei dati registrati sia un giornale, i termini nei quali la mostra viene annunciata – non necessariamente coincidenti con il titolo – sono riportati nel database tra parenesi quadre);

curatela;

collaborazioni o patrocini;

date;

luogo;

immagini (in questo campo sono raccolte, dove possibile, le immagini d’insieme dell’esposizione, oppure le immagini fotografiche delle singole opere se risalenti all’epoca della mostra e rintracciate negli archivi strettamente connessi ad essa);

documentazione (in questo campo, quando possibile, sono raccolti i pdf delle fonti primarie prodotte durante la mostra: invito, comunicato, catalogo, recensioni e altro);

bibliografia (in questo campo sono inserite le voci bibliografiche relative alla mostra, comprese quelle relative alle fonti inserite nel campo documentazione).

descrizione (in questo campo si può trovare un approfondimento storico sulla mostra; dove compilato, il suo testo è siglato dal nome dell’autrice o dell’autore.

 

SI RINGRAZIANO PER AVER MESSO A DISPOSIZIONE I MATERIALI

 

Fondazioni

Archivio storico della Fondazione Isabella Scelsi – Fondo Giacinto Scelsi

 

Archivi

Archivio Galleria Il Segno

Archivio Luisa Laureati Briganti

Associazione Lidio Bozzini – Archivio QUI arte contemporanea

FFMAAM Fondo Francesco Moschini A.A.M. Architettura Arte Moderna

 

Francesca Antonini

Vincenzo Cannaviello

Raffaella Bozzini

Valerio Eletti

Daniela Ferraria

Stefano Fontebasso De Martino

Valerio Giannetti

Luisa Laureati

Francesco Moschini

 

AUTRICI DEGLI APPROFONDIMENTI STORICI

Paola Bonani (pb)

Daniela Lancioni (dl)

 

COMPILATRICI - COMPILATORI

Paola Bonani (2013, 2020-)

Arianna Bonori (2021)

Martina Bottoni (2024)

Annalisa Cuomo (2013)

Mario Gatti (2023-)

Daniela Lancioni (2013-)

Giulia Pavesi Astua (2022)

 

NORME PER L’UTILIZZO DEI MATERIALI DOCUMENTARI CONTENUTI NEL DATABASE

I materiali documentari sono utilizzabili solo per finalità di studio. Azienda Speciale Palaexpo non rilascia alcuna licenza per loro pubblicazione o per qualsiasi altro tipo di loro utilizzo.

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