18 maggio-30 settembre 1961
Rome-New York Art Foundation
Bibliografia:
The quest and the quarry, catalogo della mostra, a cura di Herbert Read, Rome-New York Art Foundation, Roma, maggio-settembre 1961.
L. Martinis, Rome-New York Art Foundation, in "i suoni, le onde...Rivista della Fondazione Isabella Scelsi", n. 4, Roma, 1993, p. 24.
P. Bonani, La Rome-New York Art Foundation e una nuova fase di relazioni internationali, in New York New York. Arte italiana. La riscoperta dell’America, catalogo della mostra, a cura di F. Tedeschi, con F. Pola e F. Boragina (Milano, Museo del Novecento e Gallerie d’Italia-Piazza Scala, 13 aprile-17 settembre 2017), Electa, Milano 2017, p. 162.
Nona e ultima mostra organizzata dalla Rome-New York Art Foundation. Le date di apertura e chiusura compaiono in un dattiloscritto, intitolato "Attività delle mostre", conservato presso l'Archivio di Milton Gendel, ora confluito negli archivi dell'Accademia Americana a Roma.
La mostra è curata da Herbert Read e raccoglie ancora una volta, come era accaduto nella mostra di apertura della Fondazione International, lavori di artisti italiani, europei, americani e giapponesi: Hedda Stern, Jean Ipousteguy, Jean Jacques Lauquin, Leong, Alan Davie, N.H. Stubbing, Tumarkin, Koenig, Quinto Ghermandi, Margherita Russo, Morris Graves, Eugenio Carmi, Hayman Chaffey, Rollin Crampton, John Opper, Robert Birmelin, Berverly Pepper, Edward Corbett, Gene Charlton, Ruth Francken, Alexander Martin, Hiroshi Santo, Dorothy Dehner, Genichiro Inokuma, Gwyther Irwin, Louis Le Brocquy, Ausdtin Cooper, Sergio Romiti.
Read ricollega queste ricerche a quelle presentate in occasione della seconda mostra ospitata alla Rome-New York Art Foundation, il cui linguaggio era attento alle "necessità spirituali" e alle "nuove regioni della coscienza" per fornire una nuova visione dell'universo. In questo universo "che si espande all'infinito",s crive Read, "il pittore getta intorno a sé dei simboli, come uno che segni il suo cammino con dei sassolini bianchi. Noi raccogliamo quei simboli, e dobbiamo interpretarli come meglio possiamo".
Oltre a diverse gallerie di New York e di Parigi, tra i prestatori della mostra figurano International Center of Aesthetic Research di Torino (fondato da Michel Tapié), la Galleria dell'Ariete di Milano, la Galleria del Milione di Milano, la Galleria Il Centro di Napoli e la Galleria L'Obelisco di Roma.
(pb)